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martedì 29 maggio 2012

 
Imitazione della gioia
 
Dove gli alberi ancora 
abbandonata più fanno la sera, 
come indolente 
è svanito l'ultimo tuo passo 
che appare appena il fiore 
sui tigli e insiste alla sua sorte. 

Una ragione cerchi agli affetti, 
provi il silenzio nella tua vita. 

Altra ventura a me rivela 
il tempo specchiato. Addolora 
come la morte, bellezza ormai 
in altri volti fulminea. 
Perduto ho ogni cosa innocente, 
anche in questa voce, superstite 
a imitare la gioia.


Salvatore Quasimodo


albe ancestrali sfilano
il mio presente di cielo terso,
in un angolo un senso nascosto
capolina tra vari pensati;
ho le regole sparse,
i vestiti stropicciati
e un giorno di più...

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