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martedì 11 settembre 2012

LA CAMPANELLA

Campanella d’argento, del convento
qui presso: voce di lontana infanzia
è in quel fresco tinnire, che mi giunge
or sì or no nell’ore più raccolte
della giornata; e meglio all’alba, quando
mute sono le strade e muto è il cielo.
Torno bambina: ho treccia al dorso, asciutte
gambe di capriola, occhi ridenti
pieni d’aprile: vo con la mia mamma
a messa, per viuzze ancor nel sogno
del primo albore, colme d’un silenzio
abbandonato, che sol rompe un’eco
di campanella: - oh, mai non fosse, mamma,
venuto il giorno a dissipar quell’alba.

Ada Negri


ancora risuona il ricordo
mentre indora  il cielo,
settembre avanza e il noce
mi avvisa con le prime foglie
che stanno cadendo a terra...

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