O Natura!
Velata dea che formi, agiti, domi,
Con odii arcani e con arcani amori,
Io non intendo ciòhe tu lavori,
Non trovo all’opre tue condegni nomi.
Tu sotto al più del pellegrin, tra’ fiori,
Attorci il serpe, esiziali aromi
Dalle corolle esali, in vaghi pomi
Stilli il velen d’elaborati umori.
Tu sirti occulte alla volante nave
Prepari, e giù dai lucidi Trioni
Sciogli improvviso e ruinoso il vento;
Tu formi un petto candido e soave,
E dentro ascoso ad albergar vi poni
Un cor nato agli obbrobrii e al tradimento.
Arturo Graf
suoni, colori e fiumi,
sapori mischiati a odori
e le leggere folate...
la pioggia pure...
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