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lunedì 20 giugno 2016

Coscienza, di Arturo Graf

Coscienza
 
La coscïenza mia, usa al cimento,
Era uno scudo di temprato acciaro,
Lucido e forte, invulnerato e chiaro;
Squillava il suo metal come l’argento.

Sorgendo, l’orbe suo vinceva in poco
Spazio l’orror della più fitta notte,
E tra le nubi sgominate e rotte
Sedea come un superbo astro di foco.

Tal fu, tal più non è: sopra il suo disco
Immobil ora si distende un’ombra.
Che la mia mente di paura ingombra
Ogni qual volta di guardarvi ardisco.

E fuor del suo metal temprato e forte
Scoppia una voce d’ira e di flagello
Che per l’anima mia suona a martello
La rovina e il terror, l’odio e la morte.
 
Arturo Graf
 
 
sepolta da strati di scuse,
nascosta, intima mia,
coscienza dell'anima,
anima in pensa, ansiosa...

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