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giovedì 8 settembre 2016

Postumi, di Amy Lowell

Postumi
 
A scriverti imparai in giorni più felici.
Una scheggia strappata dal mio cuore
era ogni lettera, un pezzo appena tolto
a un mosaico di vita; donavo i suoi grigi, i suoi blu,
i suoi rossi vibranti in cambio di una lode.
Riducevo a brandelli la mia anima,
pavimento ai tuoi passi, e scivolavo
sotto di essi a renderli più dolci.
Le mie lettere – ora – fiori pallidi
sparsi su tombe in pianti sconsolati.
No, non chiedo compensi, sarò forte
(ma a te che importa?); i lunghi, tristi anni
passano e ancora spargo fiori fragili
e sussurri d'amore a orecchie sorde.
 

Amy Lowell
Traduzione di Silvio Raffo
Ut pictura poesis
 
 
come dopo una sbornia,
confuso quanto basta,
stanco quanto basta,
adesso ci si riprende...

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