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lunedì 16 novembre 2015

Orrore, di Arturo Graf

Orrore
 
Conosci tu dell’infinito il pondo
E l’angoscia mortal? sai tu l’orrore
Di quel mar senza fine e senza fondo
Ove in eterno s’inabissan l’ore,
E si frangon l’età? l’atro, profondo,
Gelido ciel conosci ove il clamore
E la dipinta vanità del mondo
Come una nebbia si dilegua e muore?
Conosci tu lo strazio e l’agonia
D’un pugnace pensier che oppresso e franto
Risorge senza fin? sai tu che sia
Questo sentirsi sempre nella mente,
Sempre nel cor di tutti i vivi il pianto
E il gran silenzio della morta gente?
 
Arturo Graf
 
 
Parigi nel cuore,
non sono solo parole;
una città che amo colpite,
una città triste e ferita...

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