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sabato 9 aprile 2016

Il pugnale, di Michail Lermontov

Il pugnale
 
 Ti amo, mio pugnale d'acciaio intarsiato,
 Compagno gelido che abbaglia.
 Un georgiano per la vendetta ti forgiò,
 Un circasso ti affilò per la battaglia.
 
 Una bianca mano a me ti ha donato
 In segno di ricordo nella separazione,
 E la prima volta non sangue da te colò,
 Ma una tersa lacrima-perla di afflizione.
 
 E fissando i neri occhi su di me,
 Ricolmi di segreto dolore,
 Come il tuo acciaio sul tremulo fuoco,
 Erano a volte buio, a volte splendore.
 
 Datomi per compagno, pegno muto d'amore,
 Su di te il viandante può contare:
 Come te, come te, amico mio d'acciaio,
 La mia anima è salda e non potrà cambiare.
 
1838

Michail Lermontov
La mia casa è sotto la volta celeste
Traduzione di Paolo Statuti
 
 
 
acciaio freddo, lucido,
come la mente quando si pensa,
senza incombenze,
senza rancori o dolori;
ricordo l'affilato pugnale,
che in me entrava...

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