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giovedì 14 aprile 2016

L'inventario è pronto, di Attila József

 
L’inventario è pronto
 
 Confido in me fin dall’inizio –
Per chi non ha niente, non è che costi molto;
 ad ogni modo non più che all’animale, che se ne va
 per sempre. Pur avendo paura
 ho retto al mio posto – son nato
 mi sono messo insieme e mi sono distinto.
 Ho anche pagato, secondo il dovuto
 e a chi mi ha datisgrato, l’ho ripagato con l’amore.
 Se donna si è intrattenuta con me per darmi ad intendere
 davvero io l’ho creduta – e si contenti!
 Ho lucidato navi, ho impanato la gramigna,
 tra signori intelligenti ho fatto il finto tonto.
 Ho smerciato semi di girasole, pane, libri
 giornali, versi – quel che al momento era più facile.
 Non in lotte trionfali, né col cappio al collo,
 avrò fine in un letto, come spero a volte.
 Come che sia, ormai l’inventario è pronto.
 Ho vissuto – e di ciò sono morti altri.
 
Attila József
Traduzione di Edith Bruck
 
 
anch'io ho le mie cose,
un ordine mentale discutibile,
un insieme di cose alterne e vive;
nel vuoto si riaccende una luce
ed illumina quell'angolo,
buio, ma pieno di me...

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