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sabato 9 luglio 2016

Lento amaro animale..., di Jaime Sabines

Lento amaro animale
che sono, che sono stato,
amaro per il grumo di polvere, per l'acqua, il vento
che nella prima generazione dell'uomo chiedevo a Dio.
 
Amaro come quei minerali amari
che nelle notti di perfetta solitudine
– maledetta e rovinosa solitudine
senza eguali –
s'apprendono alla gola
e, croste di silenzio,
soffocano, uccidono, resuscitano.
 
Amaro come quella voce amara
prenatale, pre-sostanziale, che proferì
il nostro verbo, che percorse il nostro cammino,
che morì la nostra morte,
e che in ogni momento sveliamo.
 
Amaro da dentro,
da ciò che non sono,
– la mia pelle come la mia lingua –
al primo essere vivente,
annunciazione e profezia.
 
Lento da tanti secoli,
remoto – non c'è nulla dapprima –,
istante, lontano, ignoto.
 
Lento, amaro animale
che sono, che sono stato.


Jaime Sabines
Traduzione di Angela Saliani
Provocazione e scetticismo
 
 
animale, spesso, quasi,
le mie pensate, gli aneliti;
animale che sono,
che fui...

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