Madre notte
In principio era il bujo. O Madre Notte,
Prima, invitta, superba, ultima dea!
Quanto vive nel tuo grembo si crea,
Quanto vive nel tuo grembo s’inghiotte.
Tu pietosa e crudel, tu santa e rea,
Tu d’attonite paci empi e di lotte
Formidabili il tempo e le incorrotte
Vacuita della tua buja idea.
Con lo sdegnoso pie tu calchi i vinti
Secoli, ed il lor numero non sai,
E con gli astri la tua man si trastulla.
Tu con l’anime nostre e co’ dipinti
Nostri pensieri arabescando vai
La disperata immensita del nulla.
Arturo Graf
la notte, la notte che copre,
quella che avanza e tu non dormi,
un'altra ti culla dopo l'amplesso
e una è sempre di ansiosa attesa...
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