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domenica 30 aprile 2017

Dopo mezzanotte, di Hawad

Dopo mezzanotte

Noi che non abbiamo occhi da chiudere
a mezzanotte
come i gufi assennati
che attizzano il fuoco delle bruciature,
noi che non abbiamo altro modo di vegliare
che i gemiti del silenzio
e i respiri trattenuti
intorno alle sorgenti d'una volta,
usciamo dalle nostre grotte,
vediamo come gli slanci
del sonno
tolgono le foglie
dal torrente della vita.

Rovina di suoni,
moltitudine delle ombre
che i sibili del vento
radunano,
il cielo e la terra sono legati
dal raggio dei sogni,
lo stupore dei misteri.
Primavera del ciclo,
ogni scintilla luccica nel suo fulgore,
ogni bolla si appiattisce nella chiarità dei suoi laghi
sotto le ali leggere del Nulla
vuoto e silenzioso.

Noi che siamo assetati
di limpidezza freschezza profumo
di un'altr'acqua,
appoggiamoci al bastone degli esiliati,
avanziamo
a passo di formica
nel vasto regno dell'assoluto.

Sete, sete, sete.
Acque di tutte le sorgenti dell'universo,
il mio cuore è deserto
.              


Hawad
La carovana della sete
Traduzione di Mario Battiato
 
 
 
lungo le vie dell'Oriente carovane,
anche la mia, quella perduta, nel giallo
quella della mia anima, quella della gru;
sono un uomo di sogni, oasi di niente...

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