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lunedì 3 aprile 2017

Inquietudini sentimentali VII, di Teresa Wilms Montt

Inquietudini sentimentali

VII

Due seni pallidi e inquietanti insieme; occhi rapiti
di lubricità, e una carezza impudica e carnale,
di traverso al mio passo e al mio cammino. E una voce
dal suono indefinibile, come il duro singhiozzo
di un bambino, che mi sussurra: Vieni! Io sono l’eros.

Ed io andavo seguendo questa menade folle, come
un lembo d’acciaio segue la calamita. Avanzavo
sospinta dal mistero... S’eran fatte di ghiaccio le
mie labbra, chiusa la gola da sbarre di ferro. Il mio
sguardo era lucido d’umore, gli occhi raggianti come
pietre alcoliche...

E ritornai, le labbra insonnolite, gli occhi accecati e
trepide le mani contro se stesse in orrido conflitto,
assetate di scempio e, nel mio cuore, una sorta
di marchio rosso fuoco, denso della più amara delusione.
Ma io non ero lì: non mi porgeva, la baccante folle,
alcun rimedio per il mio mal d’amore.


Teresa Wilms Montt
Un canto di libertà
Traduzione di Cristina Sparagana
 
 
inquieto come sempre, solamente,
in un impeto di gioventù rivedo
seni, lunghi capelli e sogni;
poi, sempre, rientro dentro di me...

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