il dito solca una polvere antica
disegnando arabeschi sul legno,
la luce fatica a rischiarare la sera;
rovinata dal tempo sollevo la plica
di libro che narra un fantastico regno
che mi vide bambino riscoprire la vera
dolcezza di un abbraccio notturno,
di madre, fuori le essenze nel vento
del bianco e profumato viburno
in me, dentro, un calore mai spento...
Anonimo del XX° secolo
frammenti ritrovati
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