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martedì 25 ottobre 2011

Canzone d'autunno


I singhiozzi lunghi
dei violini
d'autunno
mi feriscono il cuore
con languore
monotono.

Ansimante
e smorto, quando
l'ora rintocca,
io mi ricordo
dei giorni antichi
e piango;

e me ne vado
nel vento ostile
che mi trascina
di qua e di là
come la foglia
morta.

Paul Verlaine


piangere serve a chiunque,
lacrime rigano i volti, le espressioni,
nella lunga sequenza del dolore e della gioia;
ricordo il mio pianto di ieri, quello del male,
il mio stare da solo in attesa,
quell'attesa che ora è lontana,
eppure, in un senso qualunque,
rivedo il mio umido aspetto contrarsi
e l'orizzonte sfocare...

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