Schizzo parigino
La luna spargeva i suoi colori di zinco
ad angoli ottusi.
Fili di fumo in forma di cinque
uscivano densi e neri dagli alti tetti aguzzi.
Il cielo era grigio. Piangeva la tramontana
come un contrabbasso.
Lontano, un gatto freddoloso e discreto
miagolava sottile in modo strano.
Io, camminavo, pensando al divino Platone
e a Fidia,
a Salamina e a Maratona,
sotto l'occhio ammiccante dei becchi blu del gas.
Paul Verlaine
le vie insensate di una città
incrociano i miei passi furtivi, notturni,
Parigi, Oh cara! mi chiama
dalle piazze deserte alle lamiere lucenti
in un chiaro scenario sereno...
impresso nel cuore ho il profumo
di viali e bistrò...
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