niente di più
inquietudine del fuoco
cascata biancogrigia
i capelli arruffati di mia madre
quando li pettina sono divisi a metà
la tristezza irrompe dalla finestra
finire di sognare finire di dormire
giungere alle cattedrali con l'ultimo
giro di ruote
come fondo di un mosaico la mano
screpolata sul manico di una pala
può essere la mia un crimine
e un bel dono
janek joanna anna
bisbiglia lo stelo autunnale
come mai negli occhi umidi
quella rossa brace
così mi ha marcato il segno
andando a fondo vedo nell'abisso
vedo chi i miei giorni sgrossa
dal dolore e dalle cifre
non risolveranno niente
colonne ardenti in fila
si stendono
c'è la falce
soffierà un forte vento- 1936 -
inquietudine del fuoco
cascata biancogrigia
i capelli arruffati di mia madre
quando li pettina sono divisi a metà
la tristezza irrompe dalla finestra
finire di sognare finire di dormire
giungere alle cattedrali con l'ultimo
giro di ruote
come fondo di un mosaico la mano
screpolata sul manico di una pala
può essere la mia un crimine
e un bel dono
janek joanna anna
bisbiglia lo stelo autunnale
come mai negli occhi umidi
quella rossa brace
così mi ha marcato il segno
andando a fondo vedo nell'abisso
vedo chi i miei giorni sgrossa
dal dolore e dalle cifre
non risolveranno niente
colonne ardenti in fila
si stendono
c'è la falce
soffierà un forte vento- 1936 -
Jósef Czechowicz
Il visionario di Lublino
traduzione di Paolo Statuti
traduzione di Paolo Statuti
parliamo di inquietudini, tristezze,
agitati come non mai, come sempre;
un viaggio verso l'anima e il cuore
ritrovarsi a perdersi ancora...
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