Quiete lunare
Nel gemmeo seren del firmamento
La luna tersa, radiosa, brilla,
E gli ermi campi innonda e la tranquilla
Immensita del suo lume d’argento.
Fronda non trema, e non trafiata il vento,
Muto fra l’erbe il picciol rio sfavilla;
Un usignuolo innamorato trilla
Sopra una rama il suo dolce lamento.
In fondo al ciel due nuvolette stanche
Vanno insieme aliando, e d’un leggero
Sogno in balia mutan l’aeree forme.
Laggiu laggiu, con le sue croci bianche,
Co’ suoi negri cipressi il cimitero
Nella quiete luminosa dorme.
Arturo Graf
RENATO NATALI
(Livorno, 1883 - 1979)
"Quiete lunare"
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la quiete, quella cercata, voluta,
quell'istante di sereno abbandono,
quel momento di facile respiro;
poi tornano, rientrano, ricomincia...
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