Amore di lontananza
Ricordo che, quand'ero nella casa
della mia mamma, in mezzo alla pianura,
avevo una finestra che guardava
sui prati; in fondo, l'argine boscoso
nascondeva il Ticino e, ancor più in fondo,
c'era una striscia scura di colline.
Io allora non avevo visto il mare
che una sol volta, ma ne conservavo
un'aspra nostalgia da innamorata.
Verso sera fissavo l'orizzonte;
socchiudevo un po' gli occhi; accarezzavo
i contorni e i colori tra le ciglia:
e la striscia dei colli si spianava,
tremula, azzurra: a me pareva il mare
e mi piaceva più del mare vero.
Ricordo che, quand'ero nella casa
della mia mamma, in mezzo alla pianura,
avevo una finestra che guardava
sui prati; in fondo, l'argine boscoso
nascondeva il Ticino e, ancor più in fondo,
c'era una striscia scura di colline.
Io allora non avevo visto il mare
che una sol volta, ma ne conservavo
un'aspra nostalgia da innamorata.
Verso sera fissavo l'orizzonte;
socchiudevo un po' gli occhi; accarezzavo
i contorni e i colori tra le ciglia:
e la striscia dei colli si spianava,
tremula, azzurra: a me pareva il mare
e mi piaceva più del mare vero.
Antonia Pozzi
Milano, 24 aprile 1929
nel sogno troviamo rifugio,
riponiamo desideri e speranze,
imprigioniamo il dolore e l'angoscia...
la speranza si fonde in deja-vu risaputi,
si corolla di amichevoli sguardi
e ci sentiamo sereni, tranquilli...
l'incubo, invece, ci spiazza,
divora le nostre certezze,
si incunea dentro noi stessi
come un coltello affilato
e lacera, strappa, deflagra...
Scrivi da dio, gentile malinconico Poeta.
RispondiEliminaSento che potrei dolcemente invaghirmi
di te, letteralmente parlando. Forse e'
già accaduto! :))
Sorry ..Io non so scrivere..
Buona giorno, serena domenica!
S.
Grazie,
RispondiEliminaarrossisco e la mia anima felicemente accoglie orgogliosa quanto mi scrivi.
Buona domenica S.
Gujil