Invito
Lungo la strada bianca e solitaria
Sfilano gli olmi rabbuffati e torvi;
Sotto la luna turbina nell’aria
Un negro cerchio di stridenti corvi.
O pellegrin, fermate in cortesia:
Dite, gli è ver che siete stanco morto?
Deh, non istate andare all’osteria,
Ché poco l’oste vi può dar conforto.
Badate a me, guardate: ecco una fossa:
Non vi par fatta come si conviene?
Provate solo a porci dentro l’ossa,
Vedrete come ci si dorme bene.
Per dio se ci si dorme, e non canzona!
Chi v’entra non ne vuole uscir più fuora:
Provate a porci dentro la persona,
Provatevici un poco alla malora!
Sfilano gli olmi rabbuffati e torvi;
Sotto la luna turbina nell’aria
Un negro cerchio di stridenti corvi.
O pellegrin, fermate in cortesia:
Dite, gli è ver che siete stanco morto?
Deh, non istate andare all’osteria,
Ché poco l’oste vi può dar conforto.
Badate a me, guardate: ecco una fossa:
Non vi par fatta come si conviene?
Provate solo a porci dentro l’ossa,
Vedrete come ci si dorme bene.
Per dio se ci si dorme, e non canzona!
Chi v’entra non ne vuole uscir più fuora:
Provate a porci dentro la persona,
Provatevici un poco alla malora!
Arturo Graf
discese sconfinate,
cali di umore e sentimento,
invitare qualcuno, una cura,
sensazione che lascia sapore...
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