Gli Amici miei
In questa storia che diventa tempo
in questo tempo che diventa amore,
ho conosiuto ragazze ridenti fuggenti
nel giro di poche ore,
e con due ali di cera mi sono permesso
di andare a toccare il sole;
qualche sorriso di madre fa
crescere in fretta
fa bene alla pelle e al cuore.
E adesso ho vinto, se pure si vince
che è tutto da dimostrare;
ho ereditato la terra che aveva
mio padre,
ovvero le sue parole;
e guardo l'alba che insegue il tramonto,
che insegue la notte per far l'amore;
e sento te che mi riempi la stanza
e la vita
ché niente può farmi male,
e penso
Dove saranno gli amici miei,
quelli del tempo che c'era lei?
come vorrei... cosa darei...
dove saranno gli amici miei?
amore, amore, tienimi forte la mano
e aiutami a ricordare:
io sono un piccolo uomo sotto un
piccolo vetro
che non si può più spezzare;
vorrei mandare in frantumi
memoria, pensieri, almeno per un
saluto;
e avere ancora vent'anni, ancora
tutto da dire per un minuto.
E chiudo gli occhi più forte del tempo,
però tu non mi lasciare; e
all'improvviso li vedo: lontani, vicini,
gli stessi di mille sere;
e sento tutte le voci: la dolce,
l'acuta, la tenue la disperata;
e devo chiedere scusa a qualcuno,
ricordo... ma forse è una puttanata,
stasera
Tornano tutti gli amici miei,
forse non sono partiti mai:
erano qui dentro di me
e non l'avevo capito mai;
tornano tutti gli amici miei,
noi non ci siamo lasciati mai,
e sono qui dentro di me,
tornano tutti gli amici miei.
Roberto Vecchioni
dove se ne andranno per il mondo
le persone incrociate, quelle sfiorate appena?
quali perversi meccanismi,
quale disegno divino traccia le linee?
si sta come presenza, come dettaglio
e dal nulla si ricava paura
e nel niente ci si vuole annullare...
così siamo noi, povere barche
a galleggiare in un mare bizzarro
eppure...si intravede, a volte, un approdo...
tutto diventa diverso,
eppure...si solleva, a volte, il vento...
il viaggio riprende...