artefatti ingenui stagliano
le loro sagome indistinte
quando la notte è senza luce;
qui, in città, ci hanno tolto
la luna e le stelle relegandole
la luna e le stelle relegandole
a semivisibili indecisi,
dietro colate di cemento,
dietro colate di cemento,
velate da nuvole artificiali,
nascoste da giganti immoti...
eppure qualcosa capolina, di rado,
e ciò basta per dire al mio battere
che ancora ci sono le cose che amo,
stanno solo celate, sommerse,
ma lì ad aspettarmi
e ogni tanto il velo si squarcia...
Sera d'aprile
Batte la luna soavemente
Di là dai vetri
Sul mio vaso di primule:
senza vederla la penso
come una grande primula anch’essa
stupita
sola
nel prato azzurro del cielo.
A. Pozzi
la risposta è si...su tutto...
RispondiEliminalui pensa uguale a te, magri non con la stessa frequenza ma sicuramente con la stessa intensità...in un angolo della sua anima hai lasciato un vuoto che gli sarà difficile riempire...se lo ha già riempito è molto più bravo di noi...(bravo?..)
scusami
Gujil
Veronica,
RispondiEliminaho postato su un altro blog Antar (su zone d'ombra che trovi sulla destra tra i blog personali che frequento), se ti va puoi ascoltarlo anche se la qualità non è granchè. Spero ti faccia piacere e ti carezzi l'anima.
Gujil