IN UNA STANZA ABBANDONATA
Finestre, variopinte aiuole,
un organo vi alterna il suono.
Ombre danzano sui parati,
una bizzarra folle ridda.
Fiammeggianti i cespugli alitano
e vibra di moscerini uno sciame,
lontano mietono sul campo le falci
e un'acqua antica canta.
Di chi è il respiro che m'accarezza?
Rondini tracciano confusi segni.
Lieve verso lo sconfinato scorre
laggiù la dorata regione dei boschi.
Fiamme vacillano nelle aiuole.
Confusa ed estatica la folle ridda
su pei giallastri parati.
Qualcuno guarda entro la porta.
Incenso dolce profuma ed il pero
e imbruniscono cassapanca e bicchiere.
Lentamente si china l'ardente fronte
verso le bianche stelle.
ancora oggi lo sento con me, vicino,
cuore pulsante di quello che sono...
il nido, la tana, il tepore dove soffrire e gioire
sorretto dalla luce soffusa, dai libri
e una musica suona... sempre
Non ho mai letto poesie così belle e intense, passare di
RispondiEliminaqui è cosa bella e dolce che mi fa sentire bene!
Caro Amico, le tue sono così passionali che risvegliano
infinite emozioni... che fanno vibrare come le corde di un
violino..uaoooooooo :))
Buon sabato e giorno dopo Gujil
Sabrina
p.s. spero prima o poi che questa velata malinconia ti abbandoni
per lasciare spazio a un sorriso luminoso e colorato,
si, molto colorato!
A presto
Sabrina,
RispondiEliminaleggere le tue parole non può che spronarmi a continuare, siete un piccolo gruppo che mi fa felice e questo basta.
Mi piace leggere i tuoi commenti.
Grazie...di cuore
Gujil
una volta,
RispondiEliminaero vicino ad una cascata, e ricordo anche il titolo del libro (ma ha poca importanza)
Buona giornata Veronica
Gujil
Ho capito Veronica,
RispondiEliminal'arcobaleno era nel libro non nella cascata;
sono felice per te, per i toui sorrisi e le tue lacrime.
Gujil