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martedì 24 maggio 2011

Unità in lei

Corpo felice, acqua tra le mie mani,
volto amato dove contemplo il mondo,
dove graziosi uccelli si riflettono in fuga,
volando alla regione dove nulla si oblia.

La forma che ti veste, di diamante o rubino,
brillio di un sole che tra le mie mani abbaglia,
cratere che mi attrae con l'intima sua musica,
con la chiamata indecifrabile dei denti.

Muoio perchè m'avvento, perchè voglio morire
o vivere nel fuoco, perchè quest'aria che spira
non mi appartiene, è l'alito rovente
che se m'accosto brucia e dora le mie labbra dal profondo.

Lascia, lascia che guardi, infiammato d'amore,
mentre la tua purpurea vita mi arrossa il volto,
che guardi nel remoto clamore del tuo grembo
dove muoio e rinuncio a vivere per sempre.

Voglio amore o la morte, o morire del tutto,
voglio essere il tuo sangue, te, la lava ruggente
che bagnando frenata estreme membra belle
sente così i mirabili confini dell'esistere.

Sulle tue labbra un bacio come una lenta spina
o un mare che volò mutato in specchio,
come il brillio d'un'ala,
è ancora mani, è ancora crepitio di capelli,
fruscio vendicatore della luce,
luce o spada mortale sul mio collo minaccia,
ma non potrà distruggere l'unità di questo mondo

Vicente Aleixandre


surreali visioni mi hanno svegliato stamane,
preda di un incubo dai contorni stridenti
ho ancora addosso il richiamo del sonno...
incresciosi tentativi di risolvere
si stampano come esili effimere sui vetri di un auto
torneranno per farsi abbracciare?
non so, non so più niente,
mi perdo nel senso e boccheggio
affamato di un'aria che sò sempre uguale...

2 commenti:

  1. Grazie Veronica,
    mi manca quando non ci sei.
    Aleixandre è un poeta incredibile, se non lo conosci ti suggerisco Espadas como labios (Spade come labbra - Guanda).
    Serena giornata

    Gujil

    RispondiElimina
  2. Veronica,
    che importa se hai indovinato o meno...mi piace pensarti tra le sabbie del deserto a guardare passare la carovano perduta della mia anima.

    Gujil

    RispondiElimina