Il letto, le pietre
Lei nomina il letto, che è più vasto
Del paese che s'estende davanti a loro,
Questo disordine di pozzanghere e di giunchi,
E di luci, in cui s'agitano ali.
E lui nomina la pietra,
Le sue masse crepate, le sue grandi gole d'ombra.
Poi l'uno e l'altra nominano la notte che viene,
Uno per dirla oscura, l'altra chiara.
Che si diano due nomi a ciò che si ama!
Scrivere in due il mondo avrebbe un qualche senso,
Dice ad Adamo sognatore Eva angustiata.
Avanzano, hanno nominato, tanto le parole lo vogliono,
Una casa, l'arenaria, un'upupa, una forra,
Un letto in lontananza, già coperto di pietre.
Yves Bonnefoy
Lei nomina il letto, che è più vasto
Del paese che s'estende davanti a loro,
Questo disordine di pozzanghere e di giunchi,
E di luci, in cui s'agitano ali.
E lui nomina la pietra,
Le sue masse crepate, le sue grandi gole d'ombra.
Poi l'uno e l'altra nominano la notte che viene,
Uno per dirla oscura, l'altra chiara.
Che si diano due nomi a ciò che si ama!
Scrivere in due il mondo avrebbe un qualche senso,
Dice ad Adamo sognatore Eva angustiata.
Avanzano, hanno nominato, tanto le parole lo vogliono,
Una casa, l'arenaria, un'upupa, una forra,
Un letto in lontananza, già coperto di pietre.
Yves Bonnefoy
"Il qui in cui sono e amo vivere"
traduzione di Fabio Scotto
dormire tranquillo...un sogno,
un letto di pietra il mio sonno;
nei frammenti sparsi della notte
cerco me stesso e spesso mi perdo...