NEL GIARDINO
Col guardingo terror d’un masnadiero
Io m’avanzava, al lume de le stelle,
Tra le cupe gaggìe roride e belle
Premendo appena il candido sentiero.
Quindi carponi, in un boschetto nero,
I panni crivellandomi e la pelle,
Lento lento giungea fra le mortelle
A una casetta piena di mistero.
E rampicavo là con disperato
Impeto su per la muraglia annosa,
Muto, caldo, fremente, insanguinato,
E l’aperta finestra appena tocca
Sentìa dentro a una nuvola odorosa
La celeste pietà de la sua bocca.
Edmondo De Amicis
dilavate grigie accolgono
il mio riflesso di sempre
in un contiguo preciso ripongo
speranze, a volte rare gioie
come un scrigno richiudo
momenti sereni in teche mentali...
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