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sabato 24 marzo 2012

Colloquio

"Ora il sereno è ritornato le campane suo-
nano per il vespero ed io le ascolto con
grande dolcezza. Gli ucelli cantano festosi
nel cielo perché? Tra poco è primavera i
prati metteranno il suo manto verde, ed io
come un fiore appassito guardo tutte que-
ste meraviglie."
SCRITTO SU UN MURO DI CAMPAGNA

Per il deluso autunno,
per gli scolorenti
boschi vado apparendo, per la calma
profusa, lungi dal lavoro
e dal sudato male.
Teneramente
sento la dalia e il crisantemo
fruttificanti ovunque sulle spalle
del muschio, sul palpito sommerso
d'acque deboli e dolci.
Improbabile esistere di ora
in ora allinea me e le siepi
all'ultimo tremore
della diletta luna,
vocali foglie emana
l'intimo lume della valle. E tu
in un marzo perpetuo le campane
dei Vesperi, la meraviglia
delle gemme e dei selvosi uccelli
e del languore, nel ripido muro
nella strofe scalfita ansimando m'accenni;
nel muro aperto da piogge e da vermi
il fortunato marzo
mi spieghi tu con umili
lontanissimi errori, a me nel vivo
d'ottobre altrimenti annientato
ad altri affanni attento.

Sola sarai, calce sfinita e segno,
sola sarai fin che duri il letargo
o s'ecciti la vita.

Io come un fiore appassito
guardo tutte queste meraviglie

E marzo quasi verde quasi
meriggio acceso di domenica
marzo senza misteri

inebetì nel muro.

Andrea Zanzotto
 Vocativo


quasi come in un soffio
il vento appaga il respiro
e un fiato riprende vigore;
là dove sosta la mia anima
è verde accecante e dolce
di questa prima, vera, dolcezza
che nuova si spande e placa
il sordo furore si acquieta... 

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