Davvero?
Ti servono davvero le mie rime?
Ti dan cibo, coraggio, nelle terse
tue oscure solitudini squisite
- tu, vortice, epicentro, climi in frane -?
Quando ti alieni e senza te ti insinui
e l'intimo tuo vuoto hai smascherato
e non odi la pietra che hai scagliato
giù per l'anima all'imo dei tuoi abissi,
i miei versi potranno rivolare
nelle concave spiagge tue interiori?
potranno accarezzarti, alzarti un cielo,
accenderti un tremore di rossori,
sussurrarti dolcissimo un assillo
di sillabe fiorite, e tu ne pianga?
Gerardo Diego
¿De Veras?
¿De veras necesitas de mis rimas,
te alientan, te alimentan en tus claras,
en tus oscuras soledades raras
- tú, vórtice, epicentro, alud de climas -?
Cuando te extrañas y sin ti te intimas
y tu propia oquedad desenmascaras
y ya no oyes la piedra que arrojaras
alma abajo en la sima de tus simas,
¿pueden mis versos remontar el vuelo
por tus cóncavas playas interiores?
pueden acariciarte, alzarte un cielo,
encenderte un anhelo de rubores,
susurrarte un dulcísimo martelo
de sílabas en flor para que llores?
Gerardo Diego
mi tremano i polsi al pensiero
mi tremano i polsi al pensiero
che ancora ricorre, gocciolare continuo,
come vago sentore in un aria pesante,
sono sterile impatto che solo devasta;
importa, nel senso, la mia solitaria tensione
questa luce depressa in un quadro dipinto
a tinte decise e più fosche, spettrali...
la rabbia trascende il controllo adesso,
nessuno mi vede, così posso piangere...
non importa chi raccoglie le lacrime, importa che servano almeno a qualcosa, magari cadendo a terra daranno acqua alla terra...magari invece si fermeranno su un bavero o sul dorso di una mano.
RispondiEliminaGujil