IL TEMPORALE
Voi monti selvaggi, dell'aquila
sublime lutto.
Nuvolaglia dorata
fuma sopra petroso deserto.
Paziente quiete respirano i pini selvatici,
i neri agnelli sull'abisso,
dove improvviso l'azzurro
stranamente ammutisce,
il mite ronzìo dei calabroni.
Oh, verde fiore -
oh, silenzio.
Come in sogno scuotono gli oscuri spiriti
del selvaggio torrente il cuore,
oscurità,
che sopra i burroni avanza!
Bianche voci
erranti per orrendi vestiboli,
frantumate terrazze,
dei padri il violento sdegno, il lamento
delle madri,
del fanciullo l'aureo
grido di guerra
e un non ancor nato
che sospira dagli occhi ciechi.
Oh dolore, tu fiammeggiante aspetto
dell'anima grande!
Già guizza nel nero groviglio
di carri e cavalli
un rosa orribile lampo
nell'abete sonante.
Magnetica frescura
fluttua intorno a questo fiero capo,
ardente tristezza
di un Dio furente.
Paura, tu velenosa serpe,
nera, muori in mezzo al pietrame!
Ecco precipitano di lacrime
giù selvaggi torrenti,
temporale - pietà,
risuonano in minacciosi tuoni
le nevose cime all'intorno.
Fuoco
purifica dilaniata notte.
Georg Trakl
senza senso sembra essere il tempo
di quando si percorrono duri sentieri
e l'aria muta improvvisa in scrosci
e raffiche di vento portano la pioggia;
un temporale tra i monti è pura natura
e cupi presagi spaventano i bimbi
con tuoni violenti e fulmini e nubi basse...
così nel mio cuore scoppia ogni tanto
e sconvolge un'anima in piena...
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