Estate
E l'estate vien cantando,
vien cantando alla tua porta.
sai tu dirmi che ti porta?
Un cestel di bionde pèsche
vellutate, appena tocche;
e ciliege lustre e fresche
ben divise a mazzi e a ciocche.
Angiolo Silvio Novaro
Giuseppe Arcimboldi, Estate |
è tempo di sgombrare pensierie paure,
di vivere il sole a picco sul capo
quando è mezzodì e la calura frinisce
suggerendo ombrosi ripari;
eppure non cerco contesti adeguati,
mi fermo più spesso, è vero,
ma le ragioni non sono solo nel sole...
di là del mare città invisibili attendono immote
le mie labbra baciano avide i succhi
di pesche e albicocche e il sogno rapisce al meriggio...
Non so perché
RispondiEliminaleggendoti
m'è venuta in mente questa....
si sa...di sera i pensiero svolazzano
chè una delizia...
Per lei voglio rime chiare,
usuali: in -are.
Rime magari vietate,
ma aperte: ventilate.
Rime coi suoni fini
(di mare) dei suoi orecchini.
O che abbiano, coralline,
le tinte delle sue collanine.
Rime che a distanza
(Annina era cosí schietta)
conservino l’eleganza
povera, ma altrettanto netta.
Rime che non siano labili,
anche se orecchiabili.
Rime non crepuscolari,
ma verdi, elementari.
(Giorgio Caproni)
http://img809.imageshack.us/img809/8030/cuore.png
E' sempre bello leggerti...grazie
ciao Gujil
buona notte
Sabrina
molto bella Sabrina,
RispondiEliminaCaproni sapeva, di tanto in tanto, toccare le corde del cuore...non è nè facile nè scontato.
Anche tu lo sai fare perchè colui che scrive ha senso solo se viene letto, forse è questo lo spirito dei "blogger". Una volta si scriveva senza la certezza dell'essere letti ed era più facile dirsi bugie.
Buona giornata
Gujil