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sabato 16 luglio 2011

L' amico

Beh cos’è quella faccia eh? Dài su, non ne facciamo un dramma.
Vedrai che quando sarai guarito ci ridi sopra!

Ma cosa fai? Ma cosa fai?
Dài non piangere, sei peggio d’un bambino!
Ma guarda un po’, alla tua età!
Dài finiscila, che vuoi che sappiano le suore!
Ma smettila fissato, è chiaro che guarisci!
Ma che ti metti in mente, vedrai che starai bene.

Vedrai, vedrai…

Vedrai, andremo in giro insieme e troveremo il bosco pieno di animali
e poi andremo con la barca dove il mare è alto in mezzo ai pescecani
e poi stanchi morti andremo fuori a cena dalla zia Morina
che ci farà il coniglio e ci darà quel vino che c’ha solo lei.

Vedrai, vedrai…

Ci ubriacheremo insieme e canteremo in coro le nostre canzoni
e poi ci butteranno fuori e sveglieremo tutti pieni d’allegria.

Ma cosa fai? Ma cosa fai?
Ma piangi ancora, dài, non è poi tanto grave.
Non far così, dà retta a me, non hai niente,
ho già parlato col dottore.
Ti senti di morire, ma via, che cosa dici?
Vedrai che domattina starai senz’altro meglio.

Vedrai, vedrai…

Vedrai, ti porterò a ballare e ti farò sentire in forma come allora
vedrai, le nostre mogli a casa, andremo in giro soli in cerca d’avventura
e come da ragazzi tu sarai il migliore e mi farai soffrire
mi ruberai la donna e mi dirai ridendo che ami solo lei.

Vedrai, vedrai…

Ci ubriacheremo insieme e canteremo in coro le nostre canzoni
e poi ci butteranno fuori e sveglieremo tutti pieni d’allegria.

Vedrai…
Vedrai…
Vedrai…

Giorgio Gaber


ho rimorso, adesso che forse è tardi,
ho rabbia e dolore nell'impotenza dei gesti,
ho voglia di urlare e mi esce un singhiozzo...
nell'impari lotta col mondo non si vince mai
si rimane schiacciati e preda degli eventi...
"mea culpa",
è fin troppo facile cavarsela con una frase,
rimanere aggrappato a sensazioni sconvolte;
farò quello che posso, mi dico,
e vago nel buio come un animale ferito...

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