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venerdì 4 novembre 2011

Carolina

già sale da sotto un fugace
pensiero di spigliatezza innata
e si posa nel lieve sorriso;
la vita che esplode si incarna
in danze ancestrali nel rito
di donna che esplora il creato.
Io sono un angolo
che osserva proiezioni
che vede risvolti
e ti sono vicino.
Tu vai, come brezza,
ti volgi ogni tanto a guardare
e tendi le braccia
fino a sfiorarmi.

anonimo del XX° secolo
poesie sparse

Renato Costrini:
“Giovane donna di spalle con capelli raccolti”

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